Mi sono chiesto a quale corrente di pensiero poter avvicinare Avelino De Sabbata. Una sorta di espressionismo segnico cromatico, motivato da una contaminazione tecnologica per cui il segno e il colore si sovrappongono e si scompongono, una sorta di affermazione e negazione del disegno e delle superfici cromatiche. Ma credo non sia fondamentale irrompere nel lavoro di Ave con la coniugazione di nuovi “ismi”, quanto piuttosto definirne la personalità dentro il disegno e i cromatismi, appunto dentro il segno e il colore.
Osserviamo “Figura accosciata“. La donna è colta in una positura naturale, il disegno esalta la sua fisicità giovanile e prorompente, da osservarsi la raffinatezza del drappeggio e il rettangolo soffuso che racchiude il torace della ragazza. I cromatismi sghimbesci sono tracce vive.
In “Ragazza in rosso e blu” invece la corporeità è più materica, meno evanescente e onirico appare il disegno colto in una sorta di ricerca di fisicità. “Agnese” è invece un quadro che pare volere esaltare la ricerca di penetrazione psicologica; più ritrattistico “Matermità” in cui la madre e il bambino compaiono in un’eleganza formale dai toni quasi rinascimentali. si apprezzino le tracce sfumate sulla spalla della donna e il tono naturale con il quale essa si porge al bambino che la cerca.
In “Maternità a Toppo” si sovrappongono e scompongono immagini probabilmente della memoria, con il paese contrassegnato da case e da vie e due teste, una adulta e una bambina, che sembrano quasi simbolicamente divise da una linea diagonale che potrebbe essere letta anche come il senso della vita, l’età generazionale delle due figure.
In alcune figure l’artista sembra giocare tra la negazione di luci rettangolari oppure nell’esaltazione di primi piani vivissimi estremamente illuminati.
L’ambiguità di “Figura di schiena“, se da un lato sembra affermare un profilo femminile suadente, dall’altro lato sembra diluire due colori, il rosso cupo e il blu, altrettanto cupo e improbabile.
Il realismo è una componente fondamentale per riconoscere l’opera di Ave. Ad esempio “Ritratto sorridente” appare nella piega della bocca e in quello sguardo assorto. Le figure semisdraiate in “Nudo disteso di schiena” e in “Nudo disteso sul fianco sinistro” esaltano la fisicità e affermano la bellezza e l’armonia del corpo femminile. Raramente l’autore si concede brevi itinerari nell’informale, sottacendo le figure e alimentando la forza espressiva del colore.
Di questa scelta è prezioso esempio “Sandra“, appena tracciata in un verde esplosivo.
“Ragazza d’Argentina” esprime una tristezza annigoniana, vivissimo nella sua maturità nascosta il bimbo in “Gli occhi azzurri di Luca“, mentre abbozzato e quasi incompleto è ricco di fascino il “Ritratto di bimba“;.
In “Serena“, “Innamorati” e “Serena accoccolata“, la modella è sensuale ed elegante in tutte le positure, mai impropria anche quando nasconde pudorata le sue forme, casta come una vestale romana in “Serena come Maria“, innocente come un’annunciazione rinascimentale.